“Siamo uomini e per giunta moderni, cioè dissennatamente sovraccarichi di cose senza senso” diceva il teologo Von Balthasar, che avesse ragione? Oggi parliamo di carico mentale, o meglio di sovraccarico, cioè dell’esperienza che tutti o quasi fanno di avere un continuo flusso di pensieri riguardanti cose da fare, scadenze da ricordare, situazioni da gestire e risolvere.
Vedremo i rischi che comporta se questo carico diventa troppo pesante e come riconoscere se siamo in sovraccarico.Dover gestire un costante e corposo carico di informazioni contemporaneamente è un’esperienza che ognuno ha fatto o fa costantemente nella sua vita o in un periodo determinato. La scadenza della rata dell’auto, la visita dal pediatra, i soldi da dare per la gita, per non parlare dei carichi riguardanti la casa, il lavoro, se c’è, nonchè la propria salute e forma fisica!
Se il carico mentale sembra essere una fatica in qualche modo insita nel ruolo di ognuno di noi, il sovraccarico mentale, invece è un rischio che dobbiamo cercare di evitare perchè, se reiterato nel tempo apre la porta a stress, ansia, depressione, esaurimento.Come ci si accorge di aver passato la soglia che divide il normale carico dal sovraccarico?
Sintomi dello Stress Mentale
Ci sono dei segnali che possono darci questa indicazione:
i pensieri riguardanti cose da fare o ricordare hanno caratteristiche ben precise:
- sono costanti nel tempo, tutti i giorni per buona parte della giornata e non occasionali;sono invasivi,questi pensieri invadono la mente anche mentre si sta facendo altro, come lavorare ma anche leggere o guardare un film;
- sono assillanti, non cessano finchè non ci dedichiamo a quella particolare azione, non sono facili da mettere da parte;
- assumiamo un atteggiamento di ipervigilanza: tradotto “non posso permettermi di rilassarmi altrimenti perdo il controllo”, questo perchè quando si è in sovraccarico uno dei metodi che intuitivamente viene messo in atto per riuscire a portare a termine tutto è aumentare la vigilanza, come un poliziotto che fa la guardia ad un pericoloso criminale e non può distrarsi.In questo modo, sul breve, si ha una sensazione di controllo che ci fa sentire efficaci.Però,cosi come il poliziotto non potrà restare di guardia a lungo perchè prima o poi cederebbe alla stanchezza e non sarebbe più in grado di fare bene la guardia, allo stesso modo essere ipervigilanti , richiede un alto dispendio di energie e fa si,nel lungo, di aumentare proprio la sensazione di sovraccarico perchè ci sentiamo più deboli.
- si passa da un compito ad un altro senza una strategia globale: un’altra possibile soluzione che tendiamo a mettere in atto quando siamo in sovraccarico è quella di lasciarci guidare dal caso o dall’urgenza nel mettere in atto i vari compiti che abbiamo, lavare un pezzo di cucina e poi fermarsi perchè mi è venuto in mente che è tanto che devo rispondere a quella mail, uscire per accompagnare il figlio a scuola e,anche se è già tardi, deviare perchè visto che passo davanti la tintoria ora ritiro la roba che giace li da settimane.
Questo tipo di soluzione ci dà la sensazione di essere sempre in attività e, in qualche modo, ci dice che ci stiamo occupando delle cose.Inevitabilmente, però, farsi guidare dagli stimoli o dalle urgenze è una delle esperienze che piu’ di tutte ci fa sentire come delle trottole che girano girano ma alla fine non percorrono mai grandi distanze, tanta fatica per pochi risultati, insomma-stanchezza emotiva e facile irritabilità: avere frequenti momenti di tristezza, pianto, stati d’ansia, sopraffazione in merito al proprio ruolo di madre o padre o cedere a momenti di forti arrabbiature anche di fronte a motivi non cosi’ importanti sono un segnale molto esplicito di come il nostro equilibrio psicologico stia diventando fragile.
Come ridurre lo stress mentale
Se riscontriamo due o più di questi segnali nella nostra quotidianità è il caso di fermarci e capire come poter ridurre il sovraccarico mentale, sfoltire la massa di pensieri che portiamo ogni giorno con noi.Come farlo senza che tutto vada a rotoli?
Con le migliori intenzioni, a volte pensiamo di non avere altra possibilità se non continuare a premere sull’accelleratore della nostra mente perchè non possiamo permetterci di fermarci, giusto? Ma anche la migliore delle macchine in circolazione ha bisogno di fermarsi a far benzina o di fare una revisione altrimenti il rischio è quello che si fermi e ci lasci in mezzo ad una strada!
Ecco allora 3 passaggi per alleggerire il sovraccarico della nostra mente:
- Fermarsi ad ascoltare i segnali di allarme: abbiamo già detto come rabbia, tristezza, nervosismo, senso di confusione , insoddisfazione e sopraffazione siano campanelli d’allarme che stiamo caricando troppo la nostra mente, il primo passo da fare è quello di ascoltare quello che queste emozioni hanno da dire, riuscire a farle scorrere affinchè fluiscano senza essere bloccate, vanno attraversate per poter poi essere lasciate alle spalle, ci aiutano a comprendere come siamo fatti e cosa ci sta succedendo, se noi non ci concediamo di poter avere momenti di ascolto delle nostre emozioni, rischiamo di pagare un conto molto salato, perchè anche se le ignoriamo loro non cessano di esistere e prima o poi esploderanno come un vulcano, senza preavviso! Ci sono diversi modi per poter incanalare le emozioni affinchè non si accumulino e poi esplodano…uno molto utile è scriverle, scrivere di getto tutto il flusso dei pensieri e delle sensazioni che proviamo, senza ragionarci troppo, un pò come se dalla mente potessero passare attraverso il braccio, la penna e uscire da noi imprimendosi sulla carta. Poi il foglio può essere buttato, bruciato o accantonato l’importante è non stare li’ a rileggerlo…Quante volte farlo? Tutte le volte che ci sentiamo sopraffatti dalle emozioni, fino a che ci accorgiamo che il carico si è alleggerito.
- Mettere in campo una strategia globale per gestire gli impegni (organizzazione e delega):ora, e solo ora , dopo aver fatto il primo passaggio ci si può dedicare a pensare ad un modo diverso di gestire gli impegni. Di metodi ce ne sono molti , non ci soffermeremo ora, dalla classica agenda, a più moderne app che aiutano a gestire il tempo.Magari faremo un articolo più specifico su questo, ora mi interessa passare due concetti fondamentali in merito: a) gli impegni vanno organizzati in modo che si eviti di correre dietro alle cose senza una strategia e seguendo solo la logica dell’urgenza e, per farlo bene bisogna imparare ad organizzare le cose da fare ordinandole in ambiti (salute, lavoro, casa, figli…) e per priorità (che è cosa diversa dall’urgenza). b) imparare a delegare, anche su questo si può fare un articolo a parte perchè è una difficoltà di molte persone, ma è parte integrante di una strategia che funziona e che può reggere nel tempo.
- Riconoscere ogni giorno le cose buone fatte per la famiglia: tutti si fermano al passaggio precedente mentre c’è un pezzo ulteriore , assolutamente necessario a permetterci di alleggerire il carico mentale, e consiste semplicemente, ogni sera, prima di addormentarci nello scorrere mentalmente la giornata e trovare almeno tre cose buone che abbiamo fatto per la nostra famiglia.Questo è un esercizio che allena il focus, ovvero lo sguardo della nostra mente, a riconoscere le cose di cui già possiamo essere soddisfatti , e pur magari puntando a migliorare, a non cadere nel gioco infernale del “non aver fatto mai abbastanza”. D’ altronde, come diceva Eraclito “Chi non è soddisfatto di poco, non potrà essere soddisfatto con niente”.
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