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OSSESSIONE

Come si possono risolvere i problemi di ansia con la terapia breve strategica

1) Cos’è un’ossessione mentale?

Rispetto alle ossessioni mentali il DSM IV-TR recita quanto segue: “Pensieri, immagini ricorrenti e persistenti che la persona sente come intrusivi e non volontari. La persona riconosce che essi sono molto più che delle semplici preoccupazioni per problemi della vita quotidiana e tenta di scacciarli cercando di ignorarli, sopprimerli o sostituirli come vorrebbe. Non c’è dubbio il dubbio che siano “reali” ( come in un delirio, ad esempio) ma la persona sa che sono prodotti della sua mente pur non riuscendo a controllarli come vorrebbe”.

2) Cosa fa la persona afflitta da questo disturbo per cercare una soluzione?

La modalità principale con cui le persone cercano di risolvere il problema di pensieri ed immagini ossessive che invadono la loro mente, è il tentativo di scacciarle, di non pensarci, di distrarsi volontariamente.

3) Come si struttura il disturbo?

Il disturbo ossessivo si struttura proprio partendo da questo tentativo di soluzione che la persona mette in atto. Cercando di scacciare le immagini e i pensieri intrusivi, infatti, non si fa altro che “pensarli di più” poichè “cercare di non pensare è già pensare” e la propria attenzione va inevitabilmente focalizzandosi proprio su ciò che non si desidera.

La persona ossessiva , inoltre, vuole ripristinare una sorta di “stato di perfezione” nella sua mente, come se potesse, con il controllo volontario, decidere quali pensieri ed immagini debba produrre la sua mente, e, il continuo tentativo di dominare con la volontà quello che è, invece, un processo spontaneo, non fa che rinforzare il problema stesso.

4) Cosa fanno le persone intorno (amici, familiari, colleghi….) per aiutare il loro caro?

E’ possibile che le persone che vivono accanto a chi soffre di pensieri ossessivi reagiscano secondo due modalità:

  • spronano la persona a distrarsi e non pensare
  • ascoltano in modo paziente e sacrificante gli sfoghi della persona sofferente

In entrambi i casi, però, si sperimenta che nessuna di queste due soluzioni sortisce l’effetto di “liberare” la persona dalla trappola della sua mente, se non a volte per un breve sollievo. Con le migliori intenzioni, infatti, si rischia spesso di consolidare il problema stesso invece di alleviarlo.

5) E’ possibile guarire? Che risultati ottiene la terapia breve strategica?

L’obiettivo della terapia, in questo caso, è, in primo luogo, quello di liberare la persona dalle ossessioni attraverso una serie di indicazioni che lo portino ad affrontarle in un modo completamente diverso da quanto ha provato a fare, inutilmente, fino ad allora.

In secondo luogo, sarà poi altrettanto importante lavorare sulla eventuale “rigidità” mentale che spesso si può accompagnare al problema delle ossessioni e sulla tendenza alla “perfezione”, per aiutare la persona a trovare un equilibrio più flessibile nel rapporto  con i propri pensieri che deve imparare soprattutto a gestire e non a voler eliminare.