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DUBBIO PATOLOGICO

Il dubbio patologico è comune a molte persone, per superarlo molto spesso occorre iniziare una terapia

1) Cos’è il dubbio patologico?

Il dubbio patologico è un disturbo che fa parte dell’area ossessiva e si specifica nella presenza di dubbi assillanti e ricorrenti a cui la persona non riesce a non pensare nè a dare una risposta esauriente e soddisfacente per lui, che lo bloccano e immobilizzano nell’azione.

In modo particolare, si tratta di domande che potremmo definire “indecidibili” o, più semplicemente “stupide” nel senso che non hanno un’univoca risposta possibile e incontrovertibile (es. “come andrà l’esame?”, “che penseranno di me?”, “potrei tornare a stare di nuovo male?”, “mi avrà detto la verità?”…ecc…) ma che vengono trattate dalla persona come se fossero domande “razionali” a cui si può trovare una risposta con lo studio e la ricerca di informazioni ( es. “quanto fa 2+2?”, “qual è la capitale del Canada?”, “a quanti gradi bolle l’acqua?” ecc…).

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2) Cosa fa la persona afflitta da questo disturbo per cercare una soluzione?

Le azioni principali messe in atto per cercare di risolvere autonomamente questo problema sono due:

  • Cercare di scacciare i dubbi dalla mente non pensandoci (come con le ossessioni)
  • Cercare risposte razionali o rassicurazioni sia da sè che coinvolgendo altre persone.

3) Come si struttura il disturbo?

Il disturbo si struttura proprio sulla base di questi due tentativi di soluzione e, in modo particolare, sul secondo. Cercare di trovare una risposta razionale ad una domanda che “razionale” non è, ha l’unico effetto di alimentare il dubbio. Ben lungi dal trovare pace, insieme ad una possibile risposta si crea una nuova domanda che fa partire il soggetto alla ricerca di un’ulteriore risposta sviluppando un vero e proprio “effetto a catena” di risposte e domande che non portano mai ad un punto definitivo e lasciano la persona nell’angoscia del dubbio e nell’incapacità di agire.

4) Cosa fanno le persone intorno (amici, familiari, colleghi…) per aiutare il loro caro?

Lo stesso meccanismo di tentare di trovare risposte certe e/o rassicurazioni ai propri dubbi si innesca anche quando la persona si rivolge ai propri amici e familiari: ogni volta che viene fornita una rassicurazione, infatti, essa non sortisce altro effetto se non quello di una breve e apparente soddisfazione che precede di poco, però la formazione di ulteriori dubbi e richieste di rassicurazioni.

5) E’ possibile guarire? Che risultati ottiene la terapia breve strategica?

L’obiettivo della terapia con le persone che soffrono di dubbio patologico è quello di riuscire ad “interrompere” questa sequenza di domande e risposte che si autoalimentano e non trovano mai un punto di fine e fornire alle persone  intorno una strumento con cui poter gestire le richieste, a volte anche molto pressanti e continue, di rassicurazioni.